Quel troppo tanto
che non si riesce a fermare
proprio perche’ c’e’ l’incapacita’
d’esser persino accettanti
quella grandezza che fa emergere
quella piccolezza che scompare
ogni volta che l’immensita’
fa sgorgare l’emozione
nel pianto di felicita’
che riesce ad esprimere se stessa
proprio perche’ non contenibile
nello straripo di dolcezza
nello stupore di attonito
nella meraviglia di pennello
come il dipinto dell’invisibile
fosse all’improvviso guardabile
ma non fotogrammato
perche’ infermabile e’ la frazione
quando sei riempito e colmo
di quella premiante attesa
che sembra fermarsi nella sospensione
e sai che e’ quell’attimo focale
come un lampo di frazione
come un bagliore di amore
che sembra una cascata di zampilli
dove immergi il corpo nudo
dove sei ancora senza quel corpo
e poi subito dopo lo riprendi
con una forma che non conosci piu’
perche’ sei diverso dopo la vita…
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