Il vento che sposta dolce
…le foglie d’alberi
…le foglie alte d’apertura
in quel cielo cosi’ azzurro
che affina l’aria del mattino
nel cinguettio costante
di piccoli esserini fragili
che cantano la gioia d’esserci.
Noi umani…non cantiamo
io invece spesso o quasi
specie quando ascolto me
che schiaccio quel senso
d’appartenere solo a me stessa
solo al pezzo della mia vita
che m’appartiene nella densita’
d’esser grata d’esser cantosa
come un uccellino che prova a volare
nella trascendenza dell’esistenza
e…ne prova gusto e liberta’.
Volo dentro me prospera
di sentimento ed opera d’amore
in quel caramente esplorarmi
in ogni sfaccettatura d’essere umana
mica sono strana…mi dico
anzi…fossero tutti un po’ esploratori
del quesito principale d’esser qui
per migliorarci anche solo un po’
permettendosi di cantare all’infinito
la voce che parte da dentro
fuoriuscente poi d’amore solamente…
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