Lo spazio cosi’ reale
nell’esser osservato
quasi da toccarlo
per quanto e’ riuscente
ad esser magnificenza
che l’accuccio dei pensieri
e’ la dissolvenza amena
che combacia con l’immenso.
Lo spazio cosi’ malleabile
negli sguardi che l’attraversano
a fermarne ampiamente
attraverso la piega dolce
d’un sentirsi grati all’attimo
cosi’ preparazione dentro
d’ulteriore sentire aperta
quell’anima cosi’ preparatoria
d’altro e altro d’afferrare
mentre sintonia attraversa
l’espansione afferrabile
nella gioia cosi’ prodotta.
Lo spazio qualitoso del divenire
quella strana dimensione
non dissolvibile ma toccata
e’ la giusta immensita’
che attraverso l’apertura d’ali
di gabbiani che attraversano lo spazio
nella raccogliente liberta’ d’esistere
mai e mai piu’ colmi di quel gusto
che guardare regalita’ nell’immagine
concilia l’idea del connubio dentro…