Il dolore del mondo
puo’ trasformarsi in amore
nell’accettarsi per i limiti
che ci porgiamo per sopravvivere
per non essere travolti sempre
da quella vuota anonima anima
che viene dispersa cosi’
nell’impotenza di erigerla
come perfezione globale
che ci rappresenta nella diversita’.
Quell’unica essenza
che e’ dentro me e dentro tutto
e’ cio’ che e’ sacro di me
e…l’unica guerra umana
sarebbe quella d’imporla
non sopprimendola continuatamente
nel giorno per giorno perenne
che viene usurpato di vita
per l’apparenza riempita d’effimero
quasi che…quel dolore
usurpasse la realta’ illusoria
d’essere qui a giocare la partita
senza tentare mai di vincerla.
Vincere e’ l’obbligo personale
non d’un premio elemosinato
ma per l’orgoglio d’esser uomini
proiettati nel viverla di senso
questa cosa che ci e’ capitata
… non per caso
giammai per un perche’
che ognuno dovrebbe trovare…