Rallenta il respiro
prima cosi’ denso di qualcosa
che ti arrecava l’attendere
il dispiego del desiderante
in quel ritmo costante
che ti placa dentro fino in fondo
alle soglie dell’abbandono
capace di prenderti per mano
insieme alla bellezza d’attimo
che s’assuefa quell’attesa
quando tutto cio’ che cambia
sembra apertura al dopo.
E’ un dopo costruito dentro
nell’efficacia d’una sapienza
cosi’ che crei magia d’improvviso
per cio’ che sei capace d’ascoltare
di quell’anima che anela ancora
ad avere corrisposta l’elevazione
di cio’ che sei con cio’ che vuoi
per esprimerti al massimo di te
nella densita’ d’un tempo d’anima
mai corrispondente appieno ai limiti
quelli resi mai valicabili
d’un tempo cosi’ invece profondo
che tocca le strane faccende umane
che vengono classificate con altri parametri
quasi un’offesa a cio’ che non dimostrabile
puo’ essere il cambiamento dell’interiorita’
perche’ l’esserne privi resta indeterminatezza
mentre tutto cambia sempre continuamente…
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