Rincorrere al rumore esterno
per coprire quello interno
e’ l’inquietudine del silenzio
per cio’ che e’ salvavita
avvicinare la mente e l’anima
che quando sono assenti d’unione
creano quel silenzio-fastidio
che devia ognuno a mai darsi udienza
quasi che…”conoscersi” fosse assurdo
e non…volersi bene
la legge umana d’ogni tempo d’ora.
Rincorrere le utopie come fossero
vera consistenza da percorrere
nel virtuale consentito che rende
solo disumano il visionare vero
che amore e’ tale se vissuto
che vita e’ tale se respirata
che volto e’ tale se scrutabile
che l’intero e’ tale se non spezzato
cosi’ come il dolore che si frammenta
cosi’ come la gioia che si immagina
cosi’ come lo spazio che si percorre
cosi’ come il luogo che ci appartiene
cosi’ come il tempo che si e’ ottimizzato.
Rincorrere l’inutile frastuono
e’ perdere la sintonia di meraviglia
che solo l’anima d’ognuno puo’ espandere
come fossero rami rivolti al cielo
quei pensieri devianti le aperture
d’un vero approccio col silenzio…