Muoversi nelle parole
con il dubbio tormentoso
d’una follia partecipante
al cio’ che fermiamo dentro
diversamente dalle parole.
Il diverso a cui m’inchino
e’ quel non dubitare mai
degli editti d’anima
che non hanno parola ma senso
quello che ti definisce raramente
per quel tal dei tali che dice
nel vaneggio intreccio di senso
che vuole afferrare l’impossibile
nel senso che stabilisca davvero
la pondarieta’ del gusto
di sazieta’ o fame d’ancora
che non si definisce chiaramente
per cio’ che ogni mosso diventa
nella conflittualita’ del concetto
forzato nelle parole formate
quando tutto si muove diversamente.
E” come stoppare quel moto
d’una energia mai afferrabile
che e’ dentro ogni frazione
dentro e fuori dei corpi
dentro e fuori delle sostanze
dentro e fuori delle stasi mai tali
dentro e fuori il divenire sempre altro
nel fascino del movimento
che le parole sfiorano soltanto…