Le giornate particolari
che fanno poi ridere
dopo la rabbia d’impotenza
dopo il dialetto che fuoriesce
dopo quel…”ma che sfaccimma”
che consegue all’impossibilita’
di cercare di capire il quotidiano!
“Ma che sfaccimma”
sul treno …dietro le mie spalle
d’un dire fuori luogo d’un Dio
…punitore e basta
che manda la malattia..la morte
perche’ deve riscuotere dolore
e..scesa dal treno…un paese Indios
dove parlare significa ostrogoto
dove per raggiungere una strada
non si capisce come fare e dove andare.
Fermo i carabinieri
di Rende…proprio Rende
che neanche puo’ aiutarmi
essendo la pattuglia fuori servizio.
Fermo un signore sperando aiuto
ma parliamo d’altro nell’inteccio
di napoletanita’ antica borbonica
e…passa un bus ma non e’ quello giusto
ed io che rido a crepapelle di rabbia
che parlo con veemenza e furia
in dialetto delle origini
quello che viene fuori quando serve
per dire…”ma che sfaccimma”
ma qui com’e’ che s’usa.
E rido ancora stamane
ricordando il dramma d’un arrivo!
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