La musica a volte
mi cavalca dentro
come una misura d’oltre
che s’accosta e scoppia
nel desiderare proprio
quello sguardo dentro
che mi porta ad essere pienezza.
Straripa dentro
…il fiume di me
non nel pianto
ma nella prospettiva d’attimo
cosi’ sincera di doni.
Sguardo va a posarsi
nel vicino lontano
del prima, del dopo, dell’ora,
come se la logica misurante
d’un tempo cosi’ scandito
fosse d’altro tipo
nella capacita’ di sorpresa
che il cavalchio fatto d’emozione
mi potesse dimostrare ancora
quanta alienazione di perdite
si puo’ nascondere invece
nel ritrovare il sintonico
in un percorrere parco di pace
che m’abbraccia la musica
quando l’ampiezza del divenire
accoglie di me quell’insieme
sospensione dentro il tempo
che d’umano ha ben poco…
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