Scavando a mani nude
sentendo lo strazio del dolore
…perche’ vuoi estirpare quanto e’
quello spasmo che t’eleva
…perche’ credere nella profondita’
quella che premia attraversando
quel sentiero di buita’
attraversato da spiragli cristallosi
come se fosse quel luogo sconosciuto
cio’ che volevi capire del senso
quando vivere e’ anche cercare
il posto dell’anima che ascolta
al dolore misura d’altro
l’oltre che ci avvince di attimi
proficuita’ del donarsi
proprio il senso della tua essenza
quando il dolore delle mani nude
si strappano per saper trovare
quel talismano che afferri
in quella consistenza che tocchi
come fosse…e…lo e’
quella felicita’ insita del c’e’.
E c’e’ quel perche’ proprio tuo
da non condividere perche’ poi
e’ cosi’ limite la credenza
di quell’inverosimile vissuto
dove hai ascoltato e visto e afferrato
in un attimo cosi’…da piangere
di bellezza elevata al compito
di una fatale attesa di rincontrarlo
quel dolore…quella immensita’…
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