Il distacco dall’unito
e’ quel vuoto dentro
…dolore dell’umano
…dolore di me ascoltato
percependo la pressione
come un cono risucchiante
in cui sei veramente solo.
E’ un compenetrare altro
d’angoscia dentro la mente
che lo recepisce come distacco
mentre invece e’ ritrovarsi
in quell’esser davvero altro
che piangere e’ stranezza
sembrando la bellezza
l’attimo fuggente preso
quasi rubato dal tutto
che senti il freddo dentro
e cresci ancora un po’
quasi con dolore dentro
piu’ vuoto di quel pieno
poco prima solo tuo.
E’ quel solo tuo
la scoperta di sgomento
d’esser protagonista inesperto
del senso di nullita’ totale
che puo’ essere l’illusione d’essere
mentre non sei altro che vuoto.
Frenesia e’ riempirlo
quel pezzo che sembra ammanco
mentre quando lo sentiamo
pianto e’…afferrarlo
strattonandolo quasi
che t’appartiene vissuto
mentre l’anima va via
e la mente sempre pure lei
quella densita’ di verita’
che il vuoto inghiotte
e…ritorni a vita illusione
perche’ non si riempie mai
quell’unione con l’immenso
…e’ dentro ed e’…palpito…