Depositare il tempo
quello delle rinuncie e chiusure
per rivalutare e ricordare
solo gli attimi proficui
quelli delle scintille d’occhi
nella meraviglia d’ascolto.
Depositare il tempo
quello stantio di noie
per dar splendore assai
a quello delle crescite
nella consapevolezza del dolore.
Depositare il tempo
quello perduto inutilmente
aspettando il futuro
mentre il presente innanzi
schiaccia l’utopico domani
che forse arrivera’ o forse no
nella stoltezza di sguardo
a quel “noi” cosi’ importante
nei presenti d’ognuno.
Depositare il tempo
nella restrinzione del trascorso
quasi che non c’appartenesse
nel dimenticare assai
quanto ogni tempo e’ cosi’
mai pesato d’importanza
nel regalo di poterlo trascorrere
in limiti che forgiamo
forse per allungarlo
mentre e’ cosi’ breve il tempo
mentre e’ cosi’ lungo a volte…