Primavera e’ ora
nel suo pieno fulgore
di natura risvegliata
cosi’ dolcemente arresa
all’amore del buon tempo.
Il sole sembra ubriacare
la moltitudine esposta
alla festa della vita
che ripete ciclo nascita
come un orgoglio di maesta’
a cui tutto s’inchina
nell’inevitabile allegria
che ci sovrasta dentro
quasi a dare gloria
alla vita che continua.
Il cinguettar festoso
sembra energico di gioia
quasi un invito muto
a pensare alla bellezza
mentre il rabbuio dei tormenti
cheta il suo riflettere
che s’allontana un po’
quella solaggine pesante
che ombra da’ soltanto
a tanto aprir di vita
che ne piangi un po’
di grazie sussurrato
che vuole dirti…vivi.
I pensieri cosi’ s’allineano
quasi spenti di spasmo
quando insieme al canto
ti senti desto e vigile
che…e’ giusto tacere
nelle parole…nei gesti
nell’istinto…nella paura
che non sei proprio solo
cosi’ attorniato da canto
…vivo canto amorevole
che respiri d’anima
mentre taci
e…ti lasci cullare
da un’amorevolezza
di Primavera nascente.