Nell’istante posato…

L’eterno che m’abbraccia

nella sicurezza d’esserci

è per me la corrispondenza

che cerco nell’istante posato

che s’amplia di potenzialità

per averlo ritrovato ancora

pronto a lenire il mio immenso

così raccolto di spasmo gioioso

perchè l’abbraccio promesso

è ciò che mi dà riferimento

in una sorta di legame

che promuove l’accondiscendenza

ad essere dall’estatico presa

per quel rinnovamento dentro

che abbonda di eccellenza.

Può un eterno abbracciare

è il sì che s’apre di pronuncia

mentre un amore s’apre

come un petalo alla vita

come un attimo d’applauso

come un eterno che è lì

a dirmi…senza parole

d’esser assai premiata

dentro l’abbandono d’estasi

che l’interno e l’esterno fanno

nell’esser insieme parte

dalla parte della mia piccolezza

che diventa invece rapporto d’altro

e quella grandezza affonda

nella mia radice d’essere…

 

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