La pornografia è sfruttamento
d’una oggettiva presenza
…della solitudine umana
che s’aggrappa alla condivisione
della carnalità insita in ognuno
per essere usata e venduta
come un improprio mezzo
che crea confusione non aggregazione.
La solitudine della pornografia
in quegli oggetti che provocano
…la pseudo-soddisfazione
che dal visivo diventa vissuto
è una fantasia di provocazione
che devia il vero gesto e senso del sesso
che viene dismesso di significato
che non è certo guardare
ma vivere il proprio eros.
E’ un abbaglio plateale
che accompagna molti
nella pochezza d’esser loro
…solo usati…come adescati
a ciò che non è il rapporto d’amore
che non ha bisogno di tanta ignomia
da dover abbassare la propria creatività
a ciò che deturpa la fantasia propria
nel protagonismo individuale e personale
che ognuno crea dal vero non dal finto.
Quanta solitudine è tutto ciò
e quanta illusione venduta per sfruttare
solo il bisogno d’amare e d’essere amati…
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