Accorgersi quando è tardi
nella chiusura di…giochi
…ormai fatti vecchi
…ormai digeriti
è …quanto è stolto l’umano
che…non s’accorge
lo statico d’un gioco
senza volontà di cambiarlo.
Quella musica ascoltata di anni
a pensare che forse c’era sordità
mentre il giocante era inattento
proprio nell’autentico agire
quando si è fruitori di mosse
che nel gioco diventano dolorose.
Non essere…per essere
non esistere…per esistere
non amare…per amare
non parlare…per poi dire
non volere…per volere
non dare…per dare
nell’affermazione di un “non”
che non è umanamente comprensibile
se non con l’incondizionato che non c’è.
L’incondizionato è forse misura del “non”
oppure è la condizione d’un gioco
senza che esser pedina mai persona
quella pedina che fa nel suo muoversi
lo schiacciare l’autentico d’un sè.
Il sè…quello proprio nascosto
è sempre la vittoria nel gioco…