Fuggire…è sistematico
quando devi ignorare
nel perpetuo…te stesso
…mai responsabile di nulla
e pure con l’aria di vittimismo
ch’equivale a latenza
quando…posto dinanzi
alla pace…alla gioia
al silenzio…alle considerazioni
al chiedere…al mai rispondere
si ha l’ardire di…fuggire
nella macabra non partecipazione
…al banchetto della vita
che riserva il gustare” il piccolo”
che t’esalta del millesimale
che richiama alla sola alternativa
…quella dell’amore verso te stesso
proprio perchè riesci a sceglierti.
Scegliersi è preparativo
di quella simbiosi accordativa
della musicalità d’ogni tramonto
come non fine d’una giornata
ma in effetti…la morte dell’umanite
quando poggi l’anima con vivezza
verso il calare della sera
che può regalarti l’elenco d’impresa
nel lavorio verso te stesso
che forse riesci a capire il minimo
che…quando ci sarà il tramonto
sarà la vita altrove
…nell’altra parte del mondo.