Infinitissima parte di me
così piccina che si perde
in quel guardare il vuoto
che inestimabile di senso
avvolge il nostro voler essere
come se fosse ciò l’auspicio
di sentirsi accomunati
in un’anima che chiede
quella corrispondenza altra
così riempente d’infinitezza
che quella minima tristezza
sembra cullarsi dentro
come se fosse perdenza
quella comunione dentro
che apre la porta dell’anima.
Infinitissima parte di me
che si perde nel dolore
quello più grande di dentro
che nessuno può riempire
se non da solo e con angoscia
in quel pathos innato
che ti redime un pò
dall’esser diversità quasi
in quel pesante trasportio
d’un vuoto d’amore
che trova vigore solitario
per quanto infilata è dentro
quell’espansività scambievole
nelle cose umane
che sembrano lontanissime
tanto che quel dolore dentro
rimane inappagato
nel silenzio dell’anima
che scoppia come lucentezza
rischiarando la buità
quella d’attimo sconfinato
perchè alzando sguardo
rivolgi al cielo immenso
…la carezza per te
così dolce che piangi
dall’emozione sì…solo quella
che ti regala l’anima…
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