Perdere la soggettività
sembra punire quell’io
che sovrasta in ognuno
come quello scettro di comando
che…lasciamo a guida
di ciò che d’incompreso ci porgiamo
quando si cresce solo un pò
diventando per lo meno intrisi
da meno peso di “soggetto”
che dà la certezza falsata
in quel che d’abitudine ti porgi
per poter poi solo sopravvivere.
Perdere la soggettività
è un cammino in salita
dove sei solo a porgerti
quei doni esaudibili
solo da non essere che zero.
Più si è zero …più si è
più si è quel nessuno…più si è capito
quanto sei vicino al cielo
perchè lo attraversi e t’inabissi
con la stessa libertà consentita
a qualsiasi vento che è vento
a qualsiasi onda che è onda
a qualsiasi andare che è prendere
proprio dalla sensazione emotiva
che rende quel non spiegarsi mai
perchè ciò che è…è lì…per te
perchè ciò che è…è lì…da guardare
con l’anima non con la mente…