Statua della povertà
domina anch’essa
la realtà dell’animo
oltre che l’effettivo emblema
chiuso nella stessa parola.
Al passar di genti
riceveva solo insulti
oltre che…sputate piene
quasi che tutto ciò
potesse rassicurare la paura
d’esser solo poveri.
Anche allora il simboleggio
attraverso una rappresentazione
incuteva rimostranze di sentimenti
nel qual caso odiosità manifesta.
I poveri forse quelli veri
la guardavano di lato
quasi che scansar lo sguardo
fosse portante di un pò di potere
in quel sempre eterno
che il danaro rappresenta ancora
senza del quale ci si sente afflitti.
Il Dio misuratore che è danaro
ha sempre affogato la persona
come se averlo li qualificasse
migliori d’altre cose
forse solo di potere
che non ha nulla a cui aspirare
se non prezzare anche le emozioni
patrimonio individuale
per chi è ancora capace
di sentire in altro modo
il potere dell’umano.
Le emozioni non danno cibo
e nemmeno consistenza economica
ma sono senz’altro necessarie
a dar ricchezza altra
nel non potersele comprare
perchè il danaro non ha potere
non può acquistare senso vita
neanche se ci provi
neanche se l’immagini.
L’emozione è ricchezza inestimabile
per chi ne capisce solo un pò
quanto è significare di parola e senso…
straordinaria la parole sul dio danaro e sulle emozioni ma bella la poesia e sul suo significato.