A pensare bene
credo che l’immensità
sia così toccabile
ogni volta che la sentiamo
come una misura colmabile
per quanto è in noi afferrabile
in ciò che captiamo.
A pensare bene
questa chiamante profusione
c’avvicina d’ugual ampiezza
a ciò che per differenza è
ciò ch’allunghiamo in più
per immedesimarci inglobando
quella grandezza che diventa
…nell’eguagliabile
la medesima intensa
la medesima meraviglia
di ciò che rinunciamo ad essere.
Riuscire ad essere
immedesimazione reale
di quantità così estesa
ci rende ugualmente
quell’aleatorio sensibile
che suona dentro
quasi quasi prepotente
di quella amorevolezza
che si autoriproduce
nell’incanto dell’immenso…
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