La trasparenza così limpida
è così da preservare sempre
nella nitidezza dello sguardo
che oltrepassa sempre il vedere
che attraverso il gusto d’oltre
ci avvicina interiormente a Noi
in quella paura d’accostarsi
che ne limita lo sguardo.
Timore e fuga
sembrano compagni di viaggio
in quella sorta distraente
che è negarsi la trasparenza
con la quale oltrepassi sempre
la mimetica armatura
con la quale affronti ogni giorno
la mai convinzione vera
con ciò che oltrepassa la corposità
per quella sensibile arditezza
che sgomina qualsiasi maschera
con la goffagine di bambini
che giocano con la realtà
ammaliandosi dentro la libertà
di saperlo e volerlo fare.
Indisturbata è quella vena aperta
nella possibilità di essere coraggio
allorquando la spontaneità dimenticata
emerge simultaneamente alla trasparenza
quasi che quel giocare d’ombre
diventa la compassione universale
d’esser rei di tanto delinquere personale…