Il lamento…

Il terrore della povertà

afflige tanta umanità

che poggia il suo valore

nella stortura d’una quantità

necessaria…lo capisco

ma non unificata dentro.

Se lamentarsi è vita

è qualcosa che non quadra

nelle strane paure non guardate

che può darle significato

…nella carenza profonda

d’altre misurazioni d’angoscia.

E’ come se rapportarsi al fuori

fosse necessariamente utile

se sei…non povero

e puoi sentir sodisfazione

quando dentro si è poveri.

Eppure ho avuta la difficoltà

che guardo come provare a me

la forza di farcela comunque

quando la vita a volte

procura ostacoli per giocare.

Lamento questo è ciò che vedo

un lamento perchè si guarda male

in un fuori che è vuoto

in un dentro che è vuoto di più

come se l’umano fosse solo quello

misura di danaro e basta

misura nel potere d’acquisto

che è solo svendita senza ritorno.

Lamento…questo è ciò che opprime

la mente nelle parole

che non pesano mai diversamente

quella pesatura reale

di ciò che davvero possediamo.

Non è danaro felicità

non è danaro serenità

non è danaro ricchezza

non è danaro rispettare

non è danaro potere

non è danaro pace.

Il lamento perenne e pietoso

svende il ciò che sei

se sei…cara lamentela…

 

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