Un pescatore solitario
alzatosi imperante sulla barchetta
sembra re della sua immagine
mentre ne ammiro fattezza
che s’erge di vittoria sagomata
in quell’esser proprio in piedi
nell’equilibrio d’un rullio
che nella barca destabilizza
in quell’equilibrio conquistato
solo dall’abitudine di forze.
Tira rete ricca
d’una pescosità paziente
nel chiaro dell’alba
che s’accosta lenta ad essere
giornata di sole pieno
splendente e caldo d’estate.
Tira rete piena
di pescetti argento vivo
che splende di lucentezza
per la vita che singulta
mentre muore per darci sazio
quando verrà ingoiato come cibo
senza vita…morto e cucinato.
Tira rete forzatamente
mentre braccia stanche
sono a pesare sforzo umano
nel tirare quel peso di vita
ancora che rimbalza nella rete
nel voler fuggire dalla morte
mentre invece è solo pesce pescato…
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