E’ sempre tra me
quell’idea di non essere
che lo so…è più per asserire
io sono…che è sempre appartenere
io sono…che è errato
io sono…che è stabilizzante
in quell’ego che vuol prevaricare
su quella spaccatura interiore
che non t’individua mai
che non vorresti in logica
quando è inutile tutto
per quel principio d’individuarsi
con una visibilità incentrata
nella congettura prioritaria
che sei…perchè sei.
Accettare con la validità d’altro
sconvolgendo il misuratore comune
in un aleatorio che è verità
ha significato di sofferenza
per quanto ogni volta è storia
per quanto ogni volta è film
…nell’illusione d’essere
nella fregatura di seguire dati
come programmi da soluzioni
come sistemi da possibilità
quando l’alterità d’esistere
diventa il peso da trasportare
nel peccato famoso che c’identifica
in quel caotico domandoso
d’essere o non essere amletico…