Il canto del mare
s’intreccia nel volo
che ardimentoso agita
quelle ali di libertà
ascoltando l’unicità profusa
come risposta ad atavici perchè
che ora si placano nell’incanto
quasi accostandomi ulteriormente
a quella sapienza dell’anima
che tante volte accantoniamo
per quella sorta di solitudine
che è prenderla nella giustizia
dentro le cose che accadono
che sembrano serpeggi insulsi
delle cosità del mondo
così poco sapienti e giuste.
Si riempie il respiro
di quella consistenza robusta
di sapere a priori quando si sceglie
quella via dell’anima nascosta
nell’intensità di sofferenza
per ciò che ormai non ti tocca più.
L’immunità alla cosità
è quell’arrivare a respiro di dentro
d’una bellezza luce che illumina
solo la parte sacra dell’uomo
per ciò che non gli appartiene
di potere materiale
perchè s’appartiene alla morte
mica alla vita…