Calmierare l’ampiezza…

Forse vorrei essere lì

…su quella barca

solitaria nella corsa

verso l’ampiezza prospettata

d’andare a prendere io

con lei così determinata

…quella membrana sottile

che il mare d’effige infinita

può solo regalarmi pace.

E’ una pace che non trovo

che ho perduto ancora una volta

per cercare sempre di me

quel collimar d’amore

rivolto a me che cresco.

Il quid è proprio qui

crescere nel capire il disavanzo

dentro quei moti d’anima

che unilateralmente espansi

creano quel simbiotico d’immaginazione

che i desideri possano essere ascoltati

da quell’infinitezza governata

che dovrebbe calmierare l’ampiezza

quando l’impossibile di coerenza

sembra macchiare la tua coerenza

ed è sempre d’anima il patire

quando devi arrenderti all’evidenza

che nessuno è capace di gratuità

mentre proprio quest’immensità

m’impartisce lezione d’amore

che cerco di sintonizzare al più di me…

 

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