Sparsi pezzi…

Sparsi pezzi d’infinito

t’accostano invece

all’unità di te stesso

come l’unico modo umano

di reggere al cospetto

di ciò che ascolta il cuore.

Realizza così la fantasia

il pindarico volo

nell’altrove ritrovato

che sembra quella lacrima

così luccicosa di luce

osannare la sacralità

conquista d’ogni forma

che inspiegabilmente diventa

l’espandersi d’udire persino

dal silenzio…una nota.

E’ un suono particolare

che addomestica l’ostilità

di non credere sia possibile

quella nota…dolcissima nota

che rimbomba…che si ripercuote

dentro l’interiorità raccolta

non più negli spazi individuabili

ma attraversando quei pezzi

ch’erano sparsi d’infinito

e che erano un la…un sol…un re

nell’estensione variabile d’ognuno

ascoltando il cuore vibrante

che la nota…sì…quella nota

è la profondità che aleggia…

 

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