Nel mare agitato
si perde l’obiettività
per quel regalarsi lo sguardo
che sembra espandersi di più
affascinato dalla furia
ritrovando l’ugual selvaggità
simile a quella così profusa.
Specchi d’onde
rimandano quella forza
che piega la forza estesa
a diventar furia e basta.
Specchi d’onde
incantano per l’espander
la naturalezza del moto
che è parte devastante
di quella paura del cambiamento
quando l’umano chiude se stesso
nei limitati spazi mai sciolti
che rendono nocumento al ciò che è
nei sentimenti…fughe
nei pensieri…annullamenti
nei moti d’anima…l’innaturalezza.
E’ come se si volesse o potesse
fermare il mare tempestoso
che nel suo tempo trova pace
calmando il suo ondoso di dolcezza
nella trasformata immagine
d’un solito mare calmo
che è simbolo d’estate
non di tenebroso inverno…