Lamentarsi su di sè
come se le cose accadute
fossero sempre conseguenze
d’una negatività che s’ascolta
che sembra…ogni volta
chiamarsi altro di cui lamentarsi
chiamarsi altro di cui parlare
come a vanvera…nel vuoto
giusto per cantarsi la canzone
del “tutto a me”col perchè successivo
che sembra infierire su te stesso
piegato dall’insoddisfazione
d’una vita troppo fardello.
Chi si lamenta…non ascolta
mai dà spazio al contrario
quando riesci a veder le cose
d’angolatura diversa
nella spiegazione d’un perchè
impossibile da carpire
rannuvolati nella sfera fantozziana
che sembra risata e basta.
E’ un avvilimento recepire quest’alone
e…non saper che dire nell’esser poi
…così pedanti di pesantezza
che è impossibile poter seguire
qualcosa che non ti fa spiegare
la costanza di ciò che si pensa
d’un meritarsi addirittura
l’insano periodaccio da cui
come un vortice sei subissato…