Cercare il quid “esistenza”
sembra quell’avvilire
l’uomo solo con se stesso
che s’adagia a condividere
quel mai portare a sorgere
nella luminosita’ che puo’ accendere
quel profondo accostar se stessi
al meritarsi o meno di trovare
qualcosa che assomigli
al perder poi identita’
nella chimerica obiettivita’
che palesa la sconfitta
quando abbandonati a se’
si piange solo il ritrovare
quell’unita’ che sai esistere
forse in quel punto d’unione
che puo’ sembrare il massimo
dentro l’apertura di schemi
che sembrano forgiare a misura
quel tradimento reiterato
nel continuo d’ogni giorno
pronti a prendere possesso
del nulla mai riempitivo
di quel cercare l’irraggiungibile
dentro un compito urlante d’altro
che approssima la vita a vita
mentre come cani latranti
neanche piu’ s’urla di negato
per quel negarsi vita e vita
che così insegue il sogno d’essere…