Qualifica di vivezza

è quel silente dialogare

…con strumenti diversi

quasi mistero di sotterraneità

che incide il silenzio

così proficuo invece di parole.

Sembra pazzesca la dimensione

di quel senso nascosto bene

che qualifica le sensibilità

che così possono fruire libere

d’esser fedeltà a se stessi

proprio al di qua d’un muro

che costruisci in compagnia di te

nell’illusione paventata

quando al di là…nel fuori te

si è come stranieri al bando

per l’incedere impedito

proprio dalla libertà d’essere

o qua o là…del muro

uscente o entrante…dal recinto

che sono i limiti di addestramento

per quanto sei o non sei

quell’umano omologato senza perchè

che poi è incapace di porgere

quella duttilità d’essere coerente

ad una grande presa in giro

per non essere ciò che muore

ucciso e calpestato universalmente

dal cicaleccio sussurro

che vorrebbe solo plasmare…