Un giovane ragazzo amico
ha bussato alla mia porta
con il cuore stretto d’emozione
per il suo amico fratello
…che è lontano
ma nel suo cuore sempre
proprio nel dispiaciuto
e…affranto ricordare
d’esser l’amico.
Sangue calabrese
è ciò che li unisce
oltre l’affetto
…per la loro terra
ora…quel tal dei tali
è intrappolato e senza libertà.
Era accorato il povero ragazzo
tutto preso da non saper scrivere
col cuore tra le mani
tutta l’emozione.
Non so chi sei…amico calabrese
ma a sentir di te mi vò a spiegare
l’angoscia che ti è dentro è grande
…quando si paga prezzi non proprii
…quando si prega un Dio assente
…quando si pensa alle persone amate
…quando si alzano muri alti
e…si è soli forse per la prima volta
cercando risposte a dei perchè
che il sistema intrappola di rete
specie quando si è troppo deboli.
I prezzi sono lì ogni momento
…nella mancata dignità
e…nel pregare
è chiedere lo sguardo della verità
e…nel pensiero
è per una madre che aspetta il figlio
è per una compagna piangente d’amore
e…nel perdono
è per l’assenza da scavalcare
proprio di quei muri troppo alti
che sono il limite da superare
con l’anima fiduciosa.
Esser soli…così dentro
è l’occasione forse abbandonata un dì
nel distraente gioco che è il potere
quello che non restituisce mai
la purezza d’una certa consistenza
dentro l’anima che è voce solo lei
…di verità.