Sulle pendici…

Arroccata sulle pendici

quasi proiettata dentro

l’espansione circondante

che mi ruba l’anima

nel fruscio di foglie

che accoglienti d’amore

sembrano riempite da silenzio

in quel fruscio d’incontro

tra l’invisibile ed il visibile

d’una musicalità ch’arriva

ad ammorbidire il senso amaro

…quando ingoi suprusi

…quando scappi dall’ignomia

…quando corri nello spavento

di sentire ombre antiche

prevaricare quel fruscio di te

quasi impalpabile in sè

timido di movimento

in quel sintonico andare e venire

d’un soffio leggero e freddo

che spazza via le impurità

di quella paura d’esser inadatti

a tutto ciò che umano chiama

a tutto ciò che umano costruisce

in quella fuga d’anima

che invece è la più bella forma

nel fruscio che accosta tedio

nel fruscio che sembra ninna nanna

la mia forse di bambina

che gloria vuole resuscitare…

 

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