La trasparenza d’acqua
che sembra afferrar comunque
quella sensazione d’unicità
nell’approcciar te stesso
rapportato alla propria trasparenza
nell’invisibilità che cerchi
di render reale di sostanza
quasi che si potesse solidificare
quella trascinosa perdita
…d’identità perduta
afferrati dalle cosità
che trascinano a sgomento
l’intera essenza primordiale
che rende proprio quell’unicità
…il respiro d’anima
che nel suo aleatorio sfugge
quasi a rendere mai quella bellezza
che pur è lì…nascosta o meno
che pur è lì…palesata o meno
nella dipendenza che ne hai
proprio di respirare te stesso.
E’ una trasparenza così viva
che…siccome non si tocca
a volte sfugge perchè…tante volte
…si ha paura di misurarne intensità
quasi che fosse impossibile la visione
d’una trasparenza permeante
che regge il confronto
con la densità fattibile e toccabile
di altro spessore che è invalidante…