La vela bianca
di splendida bianchezza
nell’attimo che è visibile
splende di fiera effige
che segue l’irreale portante
nel vento increspante moto.
Sparendo d’improvviso
mentre assaggi l’infinito
rimane lo sguardo ammaliato
per ciò che oltre il veduto
appare come sintonia
nel perdere quella usualità
in una consistenza umana
che avvilisce quella propensione
ad aspirare nel sublimarlo
a quella trasparente comunione
che affina solo anima.
S’affina e parla
s’affina e trasporta
s’affina e rende
quella pienezza impalpabile
che sorvola gioiosa
nel propendere di aleatorietà
per quanto invece è l’ascoltarla
quella soffusa parte sacra
capace di trasporto immenso
nelle piccole ali trasportanti
in quella mondanità di pienezza
che non sai condividere
se non con te stesso amico…
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