Dittatura d’ideali
cammina raso ai muri
d’inconsci sconquassati
d’apparenze vuote di senso
quasi che lo strisciare
nel dolore profondo e solitario
fosse la forma emarginante
di chi è sano di mente
ma è chiuso nella prigionia
d’un esser inadeguato assai
a viver qui…sulla terra
armato e chiuso
tra potenza ed impotenza
dei concetti solo umani
senza quella sottigliezza
quasi invisibile ed impercettibile
che è l’anima azzittita
dal valore mai tale
che imbavaglia le azioni
che implode su se stessa
quasi fosse lei nemica
nella prigionia infertele
per morire piano e lenti
senza la sua esplosiva voce.
Muti e…soli
e…muti e…fragili
sono le tante morti di rabbia
nel non saper esprimere di più
…la carezza della vita
proseguendo sul binario contrario…
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