Quanta rabbiosità insita
c’è in ogni…assuefazione
come dire a ciò che è alto
di piegarsi…di prostrarsi
di annullarsi…di non essere
quando l’io è…imperatore.
Dentro ogni cosa regna
io sono…io ho…io credo
quando poi…non sei
quando poi…non hai
quando poi…non credi.
L’incerto che si vive per morire
è un viaggio di prova
come essere macchine…in prova
da collaudare o d’aggiustare
da catalogare o da vendere
da amare o da disprezzare
da depositare o da immettere sul mercato.
Oggetti in vendita promozionale
magari con sconti superbi
per agganciarne lo smercio
di quella pubblicità personale
che viene intrisa da immagini soltanto
quelle migliori…lustranti e nuove
quelle accattivanti…di corpi nudi giovani
quelle irreali…di chimere invidiate.
Che pazzia è mai esser macchine
eppure…chissà…lo saremo
eppure…chissà…hanno anima
eppure…chissà…lo sei…