Ma quanto piangi
…ma quanto ti strazi
è la domanda fattami
dalla mia oscillante amica
che chiede curiosa
per sapere e capire perchè.
Sì…capace per un giorno intero
d’inondare di me pianto
d’un intenso spaventoso
che non è affatto depressione
ma…sciacquio d’anima
che viene detersa da impurità
proprio mentre son lì
a consumarmi di lacrime.
Un giorno per ricominciare
come un punto e a capo
…più forte di prima
nelle mie elaborazioni mentali
che litigano tra loro
e poi…il sorriso di felicità
perchè ritrovo me stessa vera
testarda alla potenza d’un super
con l’animo a raccogliere ancora
il paradiso della mia anima
il paradiso dei miei eterni “sentire”
il paradiso della mia fanciullezza
sfrondando con tagli emarginanti
quel dolore accumulato dentro
che sono riuscita a cacciare
in quel pianto di cui ho bisogno
per esser poi…la Gianda visionaria…