Agli amici del "giovedì".


Da una prospettiva di me

per ora piegata e perdente

in apparenza senza coraggio

vorrei capire attraverso

…il saggio percorso

cosa voglio di me ritrovare.

Forse vorrei tornare alle origini

quando ho voluto la vita

quando nelle battaglie ho dato me

col cuore pronto a ricevere saggezza.

Vorrei perdere il peso di me provata

…ritrovando l’energia vera

che ho nascosto nel fondo

per proteggere le sconfitte

…da cui s’impara a perdere

…da cui si erge sempre nel cuore

con la certezza d’avercela fatta.

Vorrei ritrovare l’incoscienza

…quella forse d’un tempo

dove nel mio vedere ascoltavo

la parte di me vera

andando incontro alla vita

non sapendo cosa c’era

…conservato per me.

Vorrei nel dolore del tempo

avere la purezza di me diversa

nell’apertura ancora del sapere

chiedendo a questo viaggio

la risposta finale prima di dire

…arrivederci

in un addio apparente

donando all’altra me

…la saggezza del tempo

che non è, passato invano…

 

Non l’hanno più trovata nell’immenso prodotto del tempo…da me così sempre scavante ed ora la rimando a chi non trovando la poesia mi ha chiesto di porgerla di nuovo.E’ un periodo quello dove ho scritto questo sguardo in cui il dolore della mia vita era senza speranza ed il giovedì andavo ogni quindici giorni dai miei amici buddisti a recitare anch’io per cercare delle risposte che ho trovato forse altrove in altra maniera.C’era in me la curiosa richiesta di capire il mio passato così tribolato di vita e cercavo di capire “il perchè, attraverso un cammino diverso che potesse “appaciare” la rabbia ed il dolore. Amici del giovedì vicini con un anima saggia ed altruista,che prospettano il loro vissuto in maniera “diversa”? verso il soggetto umano così sempre ramengo di morte e vita…

Ogni tanto vado ancora da loro per la pace che trasmette,il credere nella vita per la propria vita che ,è davanti…sulla pergamena,mentre recitano ed a volere delle azioni commisurate al… volere amore da espandere comunque.

Mi sono rivolta allo studio con constanza e piacere nell’affrontare le menti in tanta filosofia che mi ha aiutato a comprendere con la testa l’animo e credo che qualche progresso mio personale lo abbia raggiunto in ogni caso perchè non ho mai paura di affrontarmi,analizzare,sondare un terreno così individuale e personale che mi meraviglio sempre di quanto siamo portentosi e grandi nell’essere umani anche quando lo dimentichiamo facendo finta di vivere,quasi giocandoci l’opportunità,è d’essere uomini non oggetti senza anima…. Vi ringrazio davvero con la mia di anima che sondo per essere degna di sentire questa vita come partecipazione ad un grande gioco serio che ci accomuna…Grazie Giandita

 

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