Questa realtà mia
in una lodevole serenità
è benedirla ogni attimo
ancorchè…sapendola pesare.
E’ un peso di piuma
che sfiora il mio pensiero
che concerta la mia anima
quando collimano insieme
di quel grazie d’amore
che solo qui riesce a vivere
come se qui…io fossi io davvero.
Niente m’appartiene più
come se la vera me fosse arrivata
attraversata dalla vita
come se davvero non m’appartenesse
e riesco ad essere…riempita
da quell’enfasi valanga
che la mia anima dispensa
nell’aperto infinito che è sintonia.
E’ sintonia dentro il creato
nella cullante morte esteriore
che riesce a sopravvivere d’inconsistenza
che mi sfiora trasparente
d’emozione e saltosi afferramenti
non distruttivi ma davvero in picchiata
come se sfaldasse crosta d’imperativi
nell’ordine d’ascolto
come una primitiva affine d’affinità
che mi succhia dentro
quella potenzialità che rincorre se stessa…