Rincorrere e’ di sguardo
fino a non…distinguere più
la sagoma d’un ala
portentosa di getto
…quasi afferrante di te
la maestosa visuale seguita
con tutta l’anima
quasi appesa a perdere
di se stessa…la maestà
come se quel guizzo inseguito
fosse la parte migliore
che ti rende così pieno
nel vuoto che avvolge
ogni volta che…perdendosi
ogni volta che…tentativi d’altro
accostano quel lontano
che è reso palpabile assai
dal restio modo di porgersi
alla struttura di forma
che non t’identifica affatto
di sagoma completa
nel pezzo mancante che segui
quasi a…riprenderlo dentro
in quel segugio di annuso
come un cane ramengo
che attraversa la fiducia d’un fiuto
quando riesce a portarti
guidato da antenna portante
quella strada che c’è
forse nel cielo che ti chiama…
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