A piedi nudi
calpestanti il suolo
di fredda solidità
sembra…nel felpato
dell’incedere soffuso
calpestare solido suolo
come la certezza d’esserci
attraverso il sentire
quel suolo freddo e denso
che comunque t’identifica
proprio per la solidità
nel senso del visibile
che permea ciò che sei.
E’ uno sdoppiare
la frenesia d’un volo
che porta nel vicino lontano
che senti accanto ma non c’è
eppure ti circonda d’elevato
per quanto è accanto.
Sembra il mondo un modo
di rifugio per l’incapacità
di reggere quell’invisibile reale
che comunque fa parte intrinsecamente
di una consistenza di cui si ha bisogno
per non impazzire d’ascolto
di tanto e tanto appartenente
che focalizzare il dramma amletico
è proprio carpire verità
in quell’eterna solita guerra
che facciamo costantemente
di permeato diverso da verità…