Due gabbiani di candore
con il sotto del corpo
colpito da spicchi di raggi
nell’apertura d’ali
così ferme allo sguardo
… sembrano galleggiare
nell’aria e nel cielo
girando rotondi di cerchio
urlando di vocii strani
che s’espandono nel volo
quasi che quella gioia sprizzata
fosse l’esempio d’incontro
nel sole che spunta felice.
E’ un rincorrersi gaio
nel profondo d’un colore
che avvolge la vita
nella costanza di respirarla
quasi che quell’editto d’esempio
fosse davvero spettacolo d’altro
nell’azzurrità profusa profonda
d’un percorrere il vento
guidati da istinto primario
che è anche in noi tutti
sepolto di antico un pò troppo
per diventare poi cosa molle
che non vibra di vento…dimenticato
che non tuffa la sua anima…dimenticato
che non vola nei sogni…dimenticato
che non guarda più in alto…dimenticato.
Ecco c’è troppo dimenticato…
Proprio vero…