Nella scala dei valori
c’e’ il picco massimo
come un suono perpetuante
che segui e senti…dentro
…nella sofficita’ del buio
…nella bambagia carezzevole
…nella piega disciolta trasformata
in quel picco che sembra
…ubriacatura dei sensi
come esser ebbri senza bere
come esser morbidezza dall’asprità
come essere mai te stesso e invece
…invece senti te.
E’ un picco naturale
dentro strapiombi inviolati
che pur sono lì a governare
che pur sono li’ per ricordare
quanto dalla felicita’ palesata
e’ regno…e’ dittatura…e’ principio
d’un inizio pesato di totalita’
che t’innalza proprio li’
portando l’anima a viversi
con la consapevolezza d’esser
quella singolare potenza
che l’umano disdegna sempre
per la paura poi di non sapere
…governare la forza interiore
che come un vento raffica
non demorde e non demolisce
la prorompenza d’ascoltarsi
solo ascoltarsi…