Prendere dalla notte
così energia di quiete
l’attesa d’un risveglio
come se…d’improvviso
la linearità di sempre
nel per sempre d’Universo
potesse trasportare
le onde dell’immediato
verso lidi sconosciuti
d’una bellezza sconosciuta
d’un immenso sconosciuto
d’un Dio sconosciuto
d’un te stesso persino…sconosciuto.
Prendere dalla notte
l’altro te e ascoltarlo
con l’aiuto d’un mistero
che sembra così amico amorevole
perchè l’accogli dentro
perchè lo abbracci forte
come fosse…l’arrivo dentro
palesato così fortemente
che vorresti sempre esistere
con quella certezza strana
che senti ma non vedi
come un evanescente pieno
che è l’armonico di te stesso
e vorresti fosse presente davvero
nel sempre d’un eternità
che tocchi e raggiungi
nel prendere la notte amica…
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