L’assolutezza d’attimi
che ti percorrono veloci
sembra riportare fiducia
in un’anima anelante
che sembra placarsi
come se ciò che capisci
nell’inverosimile d’un infinito
è così afferrabile dentro
che si estende come manto
che pieghi e riponi
come fosse un pezzo di te
che non serve più.
Non è pianto l’arresa
…non è disperazione
ma accettazione di limiti
quelli che non riesci a capire
perchè il raziocinio non sa
poichè l’anima solo capisce.
Al di là di te stesso
sai che sarà lì per te
quel desiderio di riscontro
che l’anima aveva capito a priori
per quanto la mente non ne è capace
per tanto viversi la vita nell’emozione
… quella creatura carezzevole
che ti riempie d’amore sempre.
Ti vivifica d’impalpabile
che è amorevolezza per te
così accarezzato dal troppo
che diventa vivezza…solo vivezza…