Un corpo compatto
di foschia raggruppata
sormonta da un lato
…offuscando i monti
che cosi’ nascosti d’ombrato
…non si vedono più
mentre il venticello
cerca di spazzare lontano
questa sensazione del non c’è
che dovrebbe far posto al c’è.
Beato venticello divertoso
che brancoli di sbuffo
e giochi all’eterno nascondino
che sempre compare per tutto
…fra il c’è e il non c’è
che frappone la verità d’ogni cosa
che misura la vista nell’invisibile
di quel millesimo di sensazione
…che fa la differenza
tra verità e falsità
nel bluff d’una vita
nell’aver tra le dita il tempo
che scorre d’invisibile palpito
nell’aver tra il corpo e…nella mente
…la spazialità immensa
dell’effimero comparire e sparire
mentre s’assaggiano gli estremi
e si tasta ciò che è emozione
e si vive ciò che è sussurroso
tra il c’è e…il non c’è…