Compaesani…

Compaesani di me

…sono al mare

godendo della bellezza

…del posto singolare

d’una spiaggia d’abbandono

che inizia nella nuova stagione

a riempirsi di vite avvolte

nella varietà di comunione

falsa e costretta da circostanza

nella fuga da incombenze cittadine

che rifugiano di pace armoniosa

che una giornata al mare rende.

Disagio è la bianchezza

di corpi ancora coperti

mentre l’atto di spogliarsi

è la libertà d’esser nudi.

Potesse la libertà da vesti

spogliar anche le croste

quelle di maschere furbose

che chissà se riescono a gettare.

In quella trasparenza innanzi

c’è il richiamo all’anima

c’è il richiamo all’infinito

che prevarica speriamo

quella tristezza di ruoli

che quantificano senza qualificare

la ragione della sorte umana

che per campare deve sgobbare.

Portatevi a casa

un pezzo d’anima…

 

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