La finzione del gioco
intravista nei volti
è l’apertura ad un dramma
di rincorrere…tutta la vita
ciò che in te non esiste
nelle certezze verità
costruite a modo di muro
dove nessuno entrerà
ma impedirà anche a te stesso
di sbirciare anche solo un momento
ciò che sei stato bravo
…a creare.
E’ una particolare sottigliezza
che sfiora tanti di noi
in quel costruirsi castello
…riempito di solo cose
nell’esser…cosa umana.
E’ la perversione del gioco
che dentro la solitudine
accomuna gli sguardi tristi
nell’aver svenduto di sè
…la luce dell’anima
quella d’uno sguardo diverso
che apre la ricchezza interiore
a prendere per sè i sogni
…le utopie dei sogni
per cercare forse di conquistarli
in una lotta impari
nel sogno che ti rende ricco
di poesia ed incanto…
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